Il corpo come un pennello. Le lenzuola la tela. Ogni mattina, al risveglio, i segni sul letto della notte trascorsa diventano opera d’arte, geografia dell’anima che racconta tormento, gioia, speranza.
Il progetto è nato da tante notti insonni passate nel pianto dilaniante nel letto, raggomitolata tra le lenzuola stropicciate. Ho iniziato a fotografarle, una mattina. Da lì per me è iniziato il cambiamento. E ho pensato di allargare questo racconto a tutti, chiedendo le foto dei risvegli con un titolo e il loro racconto dello scatto.
Considero le immagini delle lenzuola che mi arrivano come un osservatorio dell’umano.
Un modo per restare connessi a sentimenti, emozioni e vissuti tra persone di ogni Paese. Per sentirci meno soli.
Silvia sa sempre trasformare i suoi momenti e sentimenti, per dare un senso, e in questo caso con Risvegli, firmare il suo stato d’animo. Che venga dal dolore o meno ne sa sempre trarre una cosa positiva. Ha portato una cosa che riguardava lei individualmente e intimamente e l’ha messa in azione per tutti coloro che volevano liberamente riconoscersi. Un bel progetto!
Pierantonio Frizzarin
Un’idea interessante. Ho partecipato per approfondire un argomento che mi solleticava.
Pino Perri
Le linee guida del nuovo progetto di Silvia Cogo hanno catturato subito la mia attenzione per l’originalità sia della riflessione proposta sia dell’invito a pensare a quella parte di noi che abitualmente lasciamo nell’ombra.
Daniela Rossi
Qualcosa che ci accomuna e al tempo stesso ci differenzia, perché racconta qualcosa di noi, qualcosa di veramente personale. E forse abbatte anche qualche muro, perché le persone si mettono a nudo, regalando agli spettatori un briciolo di sé profondo
Gaia Lucarini
Beauty has no choice but to follow Silvia.
Andres Hillar
Ognuno e ognuna di noi parte da dentro di sé, mostra e poi risuona, raggiungendo tutti gli altri e le altre. Il sentire, attraverso il tessuto, si trasforma in testo, e le nostre voci s’intrecciano poi in un solo immenso lenzuolo condiviso di voci. Hai avuto un’idea bellissima, è come una carezza, che parte da dentro, raggiunge la pelle di tutti e da lì raggiunge l’interiorità di ognuno. Grazie veramente. Mi hai restituito una grande fiducia, in questo momento oscuro.
Daniela Thomas
Non sapevo di questo progetto… eh si, le lenzuola come tanti spazi e superfici della casa raccontano di noi… molto poetico.
Patrizia Coccato
Silvia Cogo lavora costantemente in quella che viene chiamata Arte Relazionale dove la parte di interesse sta nell’interazione e nella comunicazione umana, parte fondamentale della sua indagine e osservazione. Crea inneschi esplosivi e poi lascia trasformare il processo in un corto circuito grazie al contributo dei partecipanti che si sentono personalmente motivati a contribuire al flusso creativo.
Realizza Il suo primo esperimento di arte relazionale in occasione della tesi per l’ISIA di Faenza nel 2003 dove chiede il contributo ad una selezione di artisti di lavorare su un supporto da lei creato.
Un progetto determinante è BUZZ IN THE ATTIC, un condominio creativo, dove abita a Padova, dove da 5 anni la soffitta che viene messa a disposizione dai condomini che si incontrano con persone che non del condominio e che discutono, ascoltano, suonano e cantano, raccontano storie; il riferimento va ai salotti in città o i bar di paese di un tempo.
Altro importante progetto è Il CONCERTO VERTICALE, un grande palazzo a Padova dove una sera di giugno del 2019 ha proposto ai condomini di offrire le finestre delle loro abitazioni per collocare al loro interno dei musicisti pronti a suonare dal palazzo verso la piazza antistante.
La sua ricerca ha bisogno del dialogo e del confronto con chi vuole prestarsi al gioco che Silvia Cogo propone.
Una parte importante di gratitudine va al maestro Bruno Lomele, uomo lucido e creativo nelle relazioni umane amorevoli, che da 2 anni Silvia ascolta con molto interesse cercando di cogliere nel reale e quotidiano un diverso punto di vista e traiettorie che al principio sono invisibili.
Oggi il suo lavoro si alterna tra attività nella didattica con l’Accademia di Belle Arti di Venezia insegnando processi creativi nel dipartimento di Nuove Tecnologie per l’Arte e attività come libera professionale collaborando con artisti, scrittori, musicisti o persone che sono in transizione con nuovi progetti di vita di qualsiasi tipo, appoggiandoli nella comunicazione strategica.